lunedì 23 novembre 2009

Una corona dell'Avvento per regalo...



Un'altra Corona dell'Avvento. Un regalo preparato sabato notte...iniziata mentre le bimbe facevano il pisolino e continuata ormai a notte inoltrata quando c'era silenzio in casa.
Mi piace molto il risultato finale e poi è fatta con il cuore e questa è la cosa importante, se poi non è perfetta non importa.
L'ho consegnato oggi alla destinataria...una donna veramente speciale!
Ma vediamo come ho ottenuto questo risultato.
Materiali utilizzati:
- Un vassoio di plastica dorato
- Un semianello di polistirolo di 30 cm di diametro
- Un foglio di feltro verde abete
- Un paio di forbici per tagliare il feltro
- Un gessetto per tracciare il feltro
- Pistola con colla a caldo
- Ghirlanda di abete sintetico
- Ghirlanda di agrifoglio
- Ghirlanda con stelle di natale mignon
- Stelline rosse in plastica
- Mele in miniatura
- 4 Portacandele di diverse dimensioni
- 4 Candeline
- 3 Fiori di stella di natale con relative foglie
- Un pennello piatto
- Colore bianco acrilico
Per prima cosa ho colorato i portacandele con il colore acrilico bianco ed ho messo ad asciugare, una sola passata di colore è stata sufficiente, perchè volevo che si intravedessero le fessurine del legno.
Mentre asciugavano, ho tracciato con il gessetto sul foglio di feltro i contorni del semianello di polistirolo per ritagliare la stoffa e procedere alla copertura del polistirolo. Questa è decisamente l'operazione più "difficile" e noiosa di tutto, ma si fa comunque abbastanza velocemente.
Poi l'incollaggio della base al vassoio con la colla a caldo, il fissaggio dei portacandele (sulle quali avevo incollato una volte asciutte delle ghirlandine di stelle di natale mignon)...e via ad incollare le ghirlande di abete, di agrifoglio. Poi le stelle di Natale con relative foglie, poi le mele e le stelline.



domenica 15 novembre 2009

La Corona dell'Avvento



Mancano pochi giorni all'inizio dell'Avvento, il periodo di quattro settimane che precede il Natale.
Per segnare l'avvicinarsi del giorno della nascita di Cristo, le comunità cristiane del Nord Europa utilizzano la Corona dell'Avvento.
La tradizione della Corona dell'Avvento è arrivata dalla Germania del Nord intorno al 1900.
Tradizionalmente la Corona è fatta di rami di abete in cui sono inserite 4 candele bianche o rosse che indicano le domeniche che mancano fino a Natale.
Secondo la tradizione, la sera di ognuna delle quattro domeniche che precedono il Natale, si accende una candela.
L'accensione della candela andrebbe fatta quando tutta la famiglia è riunita ed è riservata al più piccolo, proprio perchè questa tradizione è nata per preparare i bambini al Natale.
Se si accende durante la settimana, si deve accendere solo il numero di candele che sono state già accese la domenica precedente.
Questa l'ho preparata oggi pomeriggio ed ha già una destinataria.
I materiali usati:
- Una corona di abete sintetico
- 4 Candele di diversa altezza
- 4 fiocchi dorati
- Pistola a caldo
- Fiori sintetici vari e foglie
- Un vassoio in plastica dorato
- Mele in miniatura in plastica



Charlotte di fragole all'arancia

...Lo so postare una ricetta con le fragole quando non sono di stagione, non è una molto bello, ma mi piaceva riproporre questo dolce preparato per il compleanno di mio marito un paio di anni fa.
La ricetta l'ho presa dal libro Dolci & Dessert di Mary Berry. Mercoledì ho preparato una gelatina di fragole.
Poi venerdì pomeriggio ho preparato il dolce.
Vi riporto la ricetta così come è indicata nel libro, tra parentesi trovate gli ingredienti da me utilizzati.

CHARLOTTE DI FRAGOLE ALL'ARANCIA
Ingredienti per 8 porzioni:

- 2 cucchiai di gelatina in polvere o 8 fogli di gelatina (in base alle proporzioni riportate nel libro)
- 175 g succo d'arancia
- 4 tuorli d'uovo
- 350 ml latte intero
- 400 g latte condensato
- 250 g fragole
- 60 g zucchero (zucchero di canna grezzo, con un'aggiunta di una puntina di vaniglia bourbon in polvere)
- 4 cucchiai di gelatina di fragole
- 25 g di fioretto di granoturco (farina di mais bramata..)
- 200 g savoiardi (savoiardi sardi artigianali)
- 450 g di panna da montare
- 1 cucchiaio di zucchero vanigliato (miele d'acacia)
- 1 pizzico di sale
- fragole per decorare

Ammollare i fogli di gelatina in acqua fredda. Scaldare il succo d'arancia ed aggiungere i fogli della gelatina, mescolando per scioglierla; in caso di gelatina in polvere, versare il succo di arancia sulla gelatina in polvere e lasciar riposare per 5 minuti , scaldare a fuoco per scioglierla.
In una terrina sbattere i tuorli con la frusta. Aggiungere sale, latte, latte condensato, amalgamando bene. Unire il composto a quello di gelatina e mescolare. Cuocere a fuoco medio/basso, mescolando di continuo, fino a che la miscela inspessisce e vela il cucchiaio.
Versare la crema in una terrina;coprite e sistemate in frigo per circa un ora e mezza, rimescolando di tanto in tanto, finchè la miscela inspessisce. (...siccome non era specificato se prima doveva essere raffreddata a temperatura ambiente...di solito non si deve mettere un liquido molto caldo in frigo..., ho fatto raffreddare e poi l'ho messa in frigo).
Nel frattempo cospargere le fragole con lo zucchero, passarle al setaccio o frullarle unendo la gelatina di fragole.
Unire al passato il liquore, il fioretto e 4 cucchiai d'acqua. Cuocere e fuoco medio/alto, mescolando finchè incomincia a bollire e ad inspessire, dopo 1 minuto togliere dal fuoco.
Foderare con i savoiardi una tortiera col bordo mobile da 23 cm di diametro (io ho usato una da 24).
Se necessario, tagliare i biscotti per adattarli alla tortiera. Cospargere uniformemente quelli sul fondo con 4 cucchiai di composto alla fragole.
Coprire la tortiera e metterla da parte. Lasciare raffreddare il composto di fragole in una terrina, rimescolando di tanto in tanto.
Montare 350 g di panna (io avevo messo una ciotola e le fruste per montare la panna nel frigorifero un oretta prima per montare meglio la panna). Unirla alla crema di uova.
Distribuire a cucchiate metà del composto sui savoiardi. Fare uno strato con 150 ml di composto alla fragole, (io sono andata a occhio, sapendo che c'era bisogno dello strato finale) e un'altro con il rimanente composto di uova.
Distribuire in modo irregolare l'ultima parte del composto di fragole e con la lama di un coltello o una spatola mescolare le creme tra loro per ottenere l'effetto marmorizzato, (io non ci sono riuscita ed ho rimediato coprendo con delle scaglie di cioccolato....) Mettere in frigo finchè il dolce non si è rassodato, occorrono almeno 4 ore.
Prima di servire rimuovere il bordo dalla tortiera (e qui avevo paura dello sbriciolamento dei savoiardi....ma è andata bene).
Sistemate la charlotte con o senza fondo della tortiera (io non ho neanche provato a toglierlo) su un piatto di portata. Montare a neve ben ferma la restante panna montata con lo zucchero vanigliato (io ho usato un cucchiaio di miele d'acacia). Versarla in una tasca con bocchetta media a stella e distribuirla lungo i savoiardi al bordo della charlotte. Tagliare a metà le fragole e decorare il dolce.


lunedì 9 novembre 2009

Risotto ai Marroni del Mugello


Avete mai passeggiato per una marroneta? Nel Mugello ce ne sono di speciali....andare a passeggiarci anche senza raccogliere i marroni è un'esperienza, ti ritrovi tra questi alberi secolari, su terreni scoscesi, con un panorama che lascia senza fiato. Non si può non parlare dei profumi del sottobosco. Descriverli è impossibile, bisogna annusarli e sentirli dentro le narici.
Ricordo ancora una passeggiata di tanti anni fa con dei vecchi amici...
Quando la feci non sapevo quanto lavoro c'è.. per poter tenere ed ottenere un bel raccolto di marroni. La pulizia dei terreni viene effettuata da metà agosto a fine novembre per poter permettere poi la raccolta dei marroni, il suolo deve essere "ben spazzato".
Il lavoro viene fatto con decespugliatori, motoseghe, pennati....lavoro duro che occupa tante persone, chi è proprietario del terreno e i loro volenterosi amici e parenti.
Tenere pulito il bosco e gestire la marroneta è un lavoraccio...ma fatto con amore da chi possiede quelle terre, terre dei nonni o dei propri genitori.
Lode a chi figlio o nipote porta avanti la tradizione e fa un lavoro duro e difficile per mantenerli.
La raccolta dei frutti è un momento di gioia, da fare con amici, coinvolgendo anche i piccolini. C'è poi la cernita e la suddivisione dei frutti...(dividere quelli buoni da quelli bacati).
Tra una pausa e l'altra un caffè o un bicchiere di vino rosso, che riscalda nelle giornate umide e fredde.
Non so se renderò onore a questo meraviglioso frutto, ma ho fatto questo piccolo risotto.

Ingredienti per 6 persone:
500 gr Riso Vialone Nano
2 Cipolle di Certaldo
500 gr Latte parzialmente scremato
200 gr Prosciutto Toscano DOP in una sola fetta
6 fette di Prosciutto Toscano DOP
500 gr Marroni del Mugello IGP
Pepe nero di Penja
50 gr Pecorino Canestrato di Moliterno IGP
50 gr Lardo di Colonnata IGP
3 cucchiai Olio Toscano del Chianti DOP
1 cucchiaio di Erbe aromatiche miste (maggiorana, timo, prezzemolo, erba cipollina)

Questa ricetta prende ispirazione da una ricetta della famiglia di mio marito. In casa sua, viene fatta da tantissimi anni anche se si è dimenticata completamente la sua provenienza (qualche ricetta regionale o qualche libro, chissà...). Originalmente prevedeva l'uso della salsiccia sarda, particolarmente speziata con il pepe e i semi di finocchio, e poca panna per mantecarla.
Inoltre prevedeva la cottura del riso con brodo vegetale.

In occasione del contest del blog "Al cibo commestibile" in collaborazione con la Compagnia del Cavatappi sono stati modificati alcuni ingredienti, prediligendo dove possibile il prodotto IGP/DOP e sostituendo la salsiccia con il Prosciutto Toscano DOP. La ricerca del sostituto della salsiccia è stata abbastanza semplice, serviva un sapore deciso ma che non prevalesse troppo sugli altri; ero indecisa tra lo Speck dell'Alto Adige oppure il Prosciutto Toscano, poi anche per vicinanza, abbiamo scelto il secondo. Inoltre abbiamo deciso di rinunciare alla panna per non appesantire troppo un piatto dai sapori già corposi.

Per prima cosa vanno lessati i marroni. La ricetta di ispirazione prevedeva le normali castagne, ma anche in questo caso la nostra regione offre un prodotto eccellente come il Marrone del Mugello, per cui è stato semplicissimo trovare un degno successore.

Prima di mettere a bollire i marroni vanno intagliati un pochino sulla pancia. Terminata la cottura si sbucciano e si toglie la pellicina. In questa fase si conservano da parte quelli rimasti interi perchè si useranno come decorazione finale del piatto. Il resto ancora caldi passarli nello schiacciapatate; è bene effettuare questa operazione quando sono ancora caldi altrimenti si fa una fatica del diavolo a schiacciarli.

Si taglia la cipolla finemente. La scelta è caduta nella Cipolla di Certaldo che pur non essendo IGP o DOP è un prodotto tipico delle nostre parti. Visto il periodo dell'anno, in commercio si trovano quelle schiacciate vendute a treccie.

In un tegame di coccio aggiungere 3 cucchiai di Olio Extravergine di Oliva, la cipolla tritata finemente ed il Lardo di Colonnata, il prosciutto crudo tagliato a dadini ed i marroni passati allo schiacciapatate. La scelta del Lardo di Colonnata invece è stata fatta "in corsa". Era presente infatti un "culaccio" di questo Lardo ed avevamo paura che l'aver sostituito la saporitissima salsiccia sarda con il Prosciutto Toscano e il non aver usato brodo ma sola acqua per il riso e non aver messo la panna, non risultasse sufficientemente saporito. La scelta è stata proprio azzeccata.

Si fa rosolare tutto il preparato e si aggiunge il latte. Nel frattempo in una pentola portare a bollore dell'acqua. Come anticipato non ho volutamente usato brodo vegetale; il motivo è semplice, infatti in questa ricetta volevo che tutti i sapori si sentissero e non fossero sovrastati dal brodo. A questo punto versare il riso nella pentola, far ritirare ed iniziare ad aggiungere l'acqua piano piano. A metà cottura si aggiusta con poco sale, e per dare un pizzico di sapore in più è stato macinato del Pepe nero di Penja (presente in casa dopo un acquisto incauto del marito che era curioso di assaggiare un pepe dall'aroma favoloso ma dal prezzo assolutamente proibitivo) e quasi al termine aggiungere 3 fettine sottilissime di formaggio (In casa era presente un pezzo de saporito Canestrato del Moliterno della Basilicata) ed aggiungere una spolverata di erbette aromatiche essicate.

Per finire si fanno diventare croccanti le fettine di prosciutto in una padella antiaderente per la decorazione finale. Servire il riso nel piatto, disponendo marroni lasciati interi e le fettine di prosciutto croccanti.
Veramente un piatto delizioso.

mercoledì 4 novembre 2009

Torta Nemo ed il mare


La torta Nemo ed il mare l'ho realizzata per il 2° compleanno della mia bimba più grande. Quando ha compiuto gli anni era in pieno periodo Nemo....!
E' un cheesecake con yogurt greco decorato con gelatina bluette (la ricetta della gelatina l'ho presa da www.coquinaria.it, ricetta di MariaLetizia) e panna montata ai lati della torta. Nemo, i sassi e le palme fanno parte di un kit in plastica, mentre il resto dei personaggi, tartarughine, pesciolini e polipetti sono gelatine prese da www.decoradolce.it.
Le gelatine erano così belline che era proprio un peccato mangiarle.

4 Novembre 1966


Non ero ancora nata, ma ho ben presente le fotografie, quelle dei libri e quelle scattate da mio babbo e i racconti dei miei familiari.

A casa nostra l'acqua dell'Arno non arrivò, ma i miei genitori erano in allarme dal giorno prima, tanto da aver pronte le valigie per salire verso la collina.

Nella speranza che non succeda nuovamente....purtroppo si impara poco anche da queste immani tragedie.

Un ricordo per tutti coloro che rimasero colpiti negli affetti,

per chi perse l'attività ma non la voglia di risollevarsi,

per gli angeli del fango e per tutti coloro che aiutarono la nostra città.

http://www.youtube.com/watch?v=VkJSsLq6c78